"REQUIEM K626", W. A. Mozart
Insieme Corale "Ecclesia Nova", Coro "Marc'Antonio Ingegneri"
Direttore: Matteo Valbusa
Pianoforte: Gerardo Chimini
27 luglio 2025
Chiesa Parrocchiale, Bosco Chiesanuova (VR) – H.20:45
Ingresso gratuito
REQUIEM K626
Il “Requiem in Re minore K626” scritto da Wolfgang Amadeus Mozart è forse uno dei repertori più conosciuti e (meritatamente) più amati della storia della musica.
Composto nel 1791 e rimasto incompiuto a causa dell’improvvisa morte dell’autore, venne portato a termine dall’amico e compositore Franz Xaver Süßmayr, seguendo le note e le indicazioni lasciate dallo stesso Mozart.
Si tratta di un’opera maestosa e solenne, ricca di pathos e di intensità: il coro occupa la maggior parte dello spazio vocale, assumendo un carattere a tratti terribile e tuonante e a tratti dolce e supplichevole, seguendo e dando vita attraverso ogni singola nota il senso profondo del testo; a questo si accostano le voci soliste, che assumono tratti più somiglianti ad una preghiera intima e raccolta, come di un’anima che implora la salvezza – in contrapposizione alla solennità e all’emotività travolgente dei cori.
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TESTO E TRADUZIONE
INTROITUS
I. Requiem aeternam, soprano e coro
Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis. Te decet hymnus, Deus, in Sion, et tibi reddetur votum in Jerusalem. Exaudi orationem meam; ad te omnis caro veniet. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis.
L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. A Te si addice la lode, Signore, in Sion, e a Te sia sciolto il voto in Gerusalemme. Ascolta la mia preghiera, a Te ritorna ogni anima mortale. L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua.
II. Kyrie, coro
Kyrie eleison; Christe eleison. Kyrie eleison; Christe eleison. Kyrie eleison; Christe eleison.
Signore, pietà; Cristo, pietà. Signore, pietà; Cristo, pietà. Signore, pietà; Cristo, pietà.
SEQUENTIA
I. Dies irae, coro
Dies irae, dies illa solvet saeclum in favilla, teste David cum Sibylla. Quantus tremor est futurus, quando Judex est venturus cuncta stricte discussurus.
Giorno d’ira, quel giorno distruggerà il mondo in faville, com’è attestato da Davide e dalla Sibilla. Quanto grande sarà il terrore, quando verrà il Giudice a giudicare ogni cosa severamente.
II. Tuba mirum, soli
Tuba mirum spargens sonum per sepulchra regionum coget omnes ante thronum. Mors stupebit et Natura cum resurget creatura iudcanti responsura. Liber scriptus proferetur in quo totum continetur unde mundus judicetur. Judex ergo cum sedebit quidquid latet apparebit, nihil inultum remanebit. Quid sum miser tunc dicturus? Quem patronum rogaturus, cum vix justus sit securus?
Una tromba, con un suono mai prima udite tra i sepolcri delle nazioni, tutti sospingerà davanti al trono. Stupefatte saranno Morte e Natura quando ogni creatura risorgerà per rispondere a colui che giudica. Sarà portato un libro scritto in cui tutto è annotato per giudicare il mondo. Quando il Giudice si sarà assiso, tutto ciò che era nascosto apparirà e nulla resterà impunito. Che dirà allora io, misero? A quale avvocato mi appellerò, se a malapena il giusto è sicuro?
III. Rex tremendae, coro
Rex tremendae majestatis, qui salvandos salvas gratis, salva me, fons pietatis.
Re di tremenda maestà, che salvi per la tua grazia, salvami, o fonte di misericordia.
IV. Recordare, soli
Recordare, Jesu pie, quod sum causa tuae viae: ne me perdas illa die. Quaerens me sedisti lassus, redemisti crucem passus: tantus labor non sit cassus. Juste Judex ultionis, donum fac remissionis ante diem rationis. Ingemisco tamquam reus, culpa rubet vultus meus; supplicanti parce, Deus. Qui Mariam absolvisti et ladronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti. Preces meae non sunt dignae, sed tu, bonus, fac begigne ne perenni cremer igne. Inter oves locus praesta, et ab haedis me sequestra satutens in parte dextra.
Ricordati, o pio Gesù, che io sono la cagione del tuo cammino: fa’ ch’io non mi perda quel giorno. Cercandomi, ti sedesti stanco e mi redimesti, soffrendo sulla croce: tanto dolore non sia vano! Giusto Giudice vendicatore, concedimi la grazia della remissione prima del giorno della sentenza. In quanto reo mi lamento, il mio volto arrossisce per la colpa: risparmia chi ti supplica, o Dio. Tu assolvesti Maria ed esaudisti il ladrone; anche a me hai dato speranza. Le mie preghiere non sono degne, ma tu, clemente, fa’ benignamente ch’io non arda in eterno nel fuoco. Offrimi un posto tra le pecorelle e separami dai caproni, ponendomi alla tua destra.
V. Confutatis, coro
Confutatis maledictis, flammis acribus addictis, voca me cum benedictis. Oro supplex et acclinis, cor contritum quasi cinis, gere curam mei finis.
Confutati i maledetti e condannati alle fiamme ardenti, chiamami tra i benedetti. Ti prego, supplicando e prostrandomi, il cuore ridotto quasi in cenere, prenditi cura della mia fine.
VI. Lacrimosa, coro
Lacrimosa dies illa qua resurget ex favilla, judicandus homo reus. Huic ergo parce, Deus: pie Jesu, Domine, dona eis requiem. Amen.
Giorno di pianto, quello in cui risorgerà tra le faville il colpevole, per essere giudicato. Abbi pietà di costui, o Dio: pio Gesù, Signore, dona loro l’eterno riposo. Così sia.
OFFERTORIUM
I. Domine Jesu Christe, coro
Domine, Jesu Christe, Rex gloriae, libera animas omnium fidelium defunctorum de poenis inferni, et de profundo lacu. Libera eas de ore leonis, ne absorbeat eas Tartarus, ne cadant in obscurum: sed signifer sanctus Michael repraesentet eas in lucem sanctam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.
O Signore Gesù Cristo, Re di Gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell’inferno e dal profondo abisso: liberale dalle fauci del leone affinché non le inghiotta il Tartaro e non cadano nell’oscurità: ma il vessillifero San Michele le riporti alla santa luce che un giorno promettesti ad Abramo e alla sua discendenza.
II. Hostias, coro
Hostias et preces tibi, Domine, laudis offerimus: tu suscipe pro animabus illis, quarum hodie memoriam facimus; fac eas, Domine, de morte transire ad vitam, quam olim Abrahae promisisti et semini eius.
Sacrifici e preghiere in tua lode ti offriamo, o Signore: tu accettali per quelle anime che oggi ricordiamo: fa’ che possano passare dalla morte alla vita eterna, che un giorno promettesti ad Abramo e alla sua discendenza.
SANCTUS, coro
Sanctus, sanctus, sanctus, Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt caeli et terra gloria tua. Hosanna in excelsis.
Santo Santo Santo il Signore Dio degli eserciti. I cieli e la terra sono pieni della Tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli.
BENEDICTUS, soli
Benedictus qui venit in nomine Domini.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
HOSANNA, coro
Hosanna in excelsis.
Osanna nell’alto dei cieli.
AGNUS DEI, coro
Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem. Agnus Dei qui tollis peccata mundi, dona eis requiem.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo.
COMMUNIO
I. Lux aeterna, soprano e coro
Lux aeterna luceat eis, Domine, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es. Requiem aeternam dona eis, Domine, et lux perpetua luceat eis, cum sanctis tuis in aeternum, quia pius es.
La luce eterna splenda ad essi, o Signore, con i tuoi santi in eterno, poiché tu sei misericordioso. L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua con i tuoi santi in eterno, poiché tu sei misericordioso.
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Ingresso gratuito